Giochiamo a guarire?

La fiaba dell'odontoiatra

Lia Traverso Caso e lo studio dove i bambini ridono.

Di Gianna Ciao Pointer

La ragione va ricercata evidentemente nella grande abilità e nel metodo usato da Lia Caso a partire dalla sua capacità. La nostra, mentre il mondo diveniva sempre più il finito, seduta su qualche scoglio o sulla spiaggetta, a Capri, faceva il giro di se stessa, ben prima di fare quello del mondo, e si rallegrava della sua specializzazione, perché pur non sapendo tutto sull'argomento, ne avrebbe catturata una gran parte. Era finito il tempo degli enciclopedisti.

I bambini amano essere curati da Lia Caso, non solo ci vanno ma ci vanno con gioia e addirittura desiderano esserci condotti.

Lia, natura solare, di questa molto particolare odontoiatra, ha tanto a che fare con questa foresta; ed è il mondo immaginario che si respira nello studio. Ci sono storie straordinarie come quella della ranocchietta innamorata del gatto che erano andati a fare una scampagnata in mare su una grande foglia, c'era il coccodrillo venuto in abito da sera, che voleva anche andare all'Accademia Navale perché gli piaceva l'uniforme dei cadetti. C'era il Leone arrivato in studio accompagnato dalla gazzella perché lui aveva paura e piangeva. Comunque lo studio era pieno di creature invisibili che andavano via nel passaggio segreto.

I bimbi con Lia conoscevano giungla, deserti e il delfino che andava benissimo a scuola.

Magico studio dove si conversa e i bambini parlano con Lia.

C'era anche una bimba ridente diventata triste, Lia riuscì a farla parlare e la bimba disse: grandi sogni piccole età. Nello studio soffia anche la filosofia.